22 giugno 2017
Se il parere negativo dei soci diventa “moderatamente positivo”
La questione della ristrutturazione della rete territoriale ANSE, al centro dell’attenzione della comunità associativa negli ultimi mesi, ha avuto il suo epilogo nelle assemblee dei soci, convocate allo scopo presso i Nuclei territoriali, che si sono espresse a favore o contro gli accorpamenti ipotizzati nel progetto nazionale. Poiché il quesito proposto ai soci era secco, logica vuole che i risultati delle votazioni svoltesi nelle assemblee non possano prestarsi ad equivoci o essere strumentalizzati. E invece nell’ANSE, più della logica dei numeri, vale la parola del Presidente nazionale, il quale, nel comunicare tali risultati alle strutture organizzative dell’Associazione, con sua lettera del 1° giugno scorso, ha scritto testualmente, riferendo dei risultati delle assemblee svoltesi in Puglia e Basilicata: “[…] Sezioni Puglia - Basilicata: parere negativo espresso dalla Sezione Basilicata e moderatamente positivo espresso dalla Sezione Puglia.” Particolarmente incuriositi dall’espressione “moderatamente positivo” utilizzata per definire il risultato espresso dalle assemblee della Puglia, ci siamo chiesti cosa volesse dire esattamente il Presidente nazionale, sopratutto perché le notizie in nostro possesso erano del tutto diverse.
Per questo motivo, abbiamo voluto approfondire i fatti attraverso una scrupolosa verifica, pervenendo alla puntuale conferma di ciò che già sapevamo: la citata espressione è stata utilizzata dal Presidente per nascondere il vero risultato delle assemblee dei soci svoltesi nella Sezione Puglia, che è stato negativo, contrariamente alla definizione edulcorata contenuta nella missiva presidenziale. Per essere chiari, tutti i Nuclei della Puglia hanno espresso parere contrario riguardo all’accorpamento della loro Sezione con la Sezione Basilicata; inoltre hanno espresso sempre parere contrario all’accorpamento di alcuni Nuclei della stessa Sezione, con la sola eccezione del Nucleo di Monopoli che ha detto no all’accorpamento delle due Sezioni e si è espresso positivamente sulla sua confluenza nel Nucleo di Bari.
Il Presidente nazionale, dunque, ha mentito spudoratamente sui risultati della Puglia, con l’intento di mistificare i fatti, che invece andrebbero affrontati con coraggio e senso della realtà. Un Presidente avveduto non ricorre a sotterfugi meschini per sostenere i suoi disegni, perché, come accade nel poker, qualcuno "va a vedere" le carte e scopre il bluff. Ai soci non si possono raccontare mezze verità o addirittura bugie, considerandoli dei cretini disposti ad accettare tutto standosene zitti, perché, in ogni caso, la verità non tarda a farsi strada, anche in un ambiente irto di ostacoli. L’accaduto né è la prova evidente.
Il rispetto verso gli altri presuppone sempre un comportamento e un contegno adeguati, tanto più se si rappresenta una comunità di persone. Non si può dire che il comportamento e il contegno, siano stati all’altezza della situazione, mentre è emersa l’arroganza di chi vuole imporre ad ogni costo la sua volontà.
La gravità dell’accaduto dovrebbe suggerire al Presidente e all’intero Comitato Direttivo nazionale, che con lui condivide il governo dell’Associazione, un dignitoso gesto riparatore, come le dimissioni immediate, assumendosi fino in fondo la responsabilità di non aver detto ai soci tutta la verità. Tuttavia, non accadrà nulla, non abbiamo dubbi, perché il coraggio di farsi carico delle proprie azioni, ammettendo gli errori comunque commessi, è una virtù molto rara nell’ANSE.
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