28 aprile 2015

Il 25 Aprile. Festa di tutti

di Pasquale Cutino

Quest’anno il 25 Aprile, in occasione del settantesimo anniversario della Liberazione e della vittoria sul nazifascismo, si sono verificati due avvenimenti molto significativi che hanno dato finalmente il giusto valore alla ricorrenza: per la prima volta c’è stato l’ingresso in Parlamento dei partigiani e delle partigiane. La Presidente della Camera nell’accoglierli li ha considerati padroni di casa e non ospiti, perché il Parlamento rappresenta la sintesi più visibile della lotta per la liberazione. Il secondo momento è stato rappresentato dalla trasmissione in prima serata del programma “Viva il 25 aprile”. Fazio, noto presentatore della Rai, dalla piazza del Quirinale, Roberto Saviano in collegamento da Montecassino, Marco Paolini ed Elisabetta Salvatori da Sant’Anna di Stazzema, Antonio Albanese da Alba, e la staffetta partigiana Teresa Vergalli hanno raccontato in maniera corale alcuni dei momenti più drammatici della seconda guerra mondiale, che vanno dall’otto settembre del 1943 al 25 Aprile del 1945; circa due anni in cui i Partigiani di qualsiasi provenienza con le forze alleate ricacciarono fuori dal suolo italiano i tedeschi e i loro sostenitori. Durante la ritirata e la resa furono commessi crimini inenarrabili, che Fazio ha messo bene in evidenza facendoli raccontare da sopravvissuti o da persone che all’epoca erano bambini. Qualcuno si può meravigliare che si mettano in evidenza questi fatti, ma fino a qualche anno fa, bisogna dirlo, non era semplicissimo che i due avvenimenti si realizzassero perché una storiografia monca ha ignorato per decenni i sacrifici, il martirio e gli eroismi dei partigiani. Tra questi eroi vanno annoverati anche quelli con le stellette, anzi questi furono i primi che diedero origine alla guerra di liberazione. Basti ricordare il massacro di Cefalonia ove furono trucidati dai tedeschi circa 10.000 soldati italiani i quali preferirono non cedere le armi dopo l’otto settembre e consegnarsi, braccia alzate, al nemico. Questi Partigiani che per anni sono stati cancellati dalla memoria e ricordati per la prima volta dalle istituzioni solo nel 1980 e i 360 civili di Sant’Anna di Stazzema, barbaramente trucidati sono stati ricordati nel 1990 dopo il ritrovamento dei fascicoli dell’eccidio, dimenticati nell’armadio della vergogna. Molte altre violenze si potrebbero citare, ma esuleremmo dall’intento che si prefigge l’articolo che è solo quello di dimostrare che il 25 Aprile è una celebrazione patriottica, condivisa da tutti gli italiani. Infatti, dopo 70 anni di celebrazioni si sono potuto raccontare tramite testimonianze e documentazioni, senza alcuna soggezione tutti i fatti come realmente si svolsero, dimostrando che è stata recuperata completamente quella parte di memoria volutamente trascurata.



  

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