di Pasquale Cutino
In questi ultimi
tempi si presentano sempre più drammaticamente sotto i nostri occhi i danni
gravissimi causati dai cambiamenti climatici che interessano non solo l’Europa,
ma tutto il pianeta. I normali mezzi d’informazione ne parlano poco, come se il
fatto non interessasse tutti, ma mai prima d’ora il problema è stato così pericoloso e gli impatti
così visibili.
I danni ambientali hanno sempre colpito l’umanità, ma oggi la
nostra società è più vulnerabile. Lo stesso evento, meteorologicamente estremo
che 100 anni fa colpiva un’area sostanzialmente poco abitata, prevalentemente
agricola, senza linee elettriche e di trasporto, aveva meno cose da distruggere; oggi esso è
molto più distruttivo, anche perché sono diventate maggiori la frequenza e l’intensità
dei fenomeni a causa del riscaldamento globale, determinato dalle emissioni dei gas serra, responsabili di questi
cambiamenti.
Alcuni scienziati concordano sul fatto che il riscaldamento
climatico esista e sia primariamente collegato alle emissioni umane dei gas ad
effetto serra, le quali sono a loro
volta connesse ai consumi di energia di origine fossile. Essi ritengono che, per
evitare che il clima della terra nell’arco di pochi decenni possa entrare in
una crisi irreversibile, tale da rendere impossibile all’uomo ogni adattamento,
occorre privilegiare le fonti energetiche rinnovabili che possono considerarsi
inesauribili e non inquinanti quali: solare, eolico, biomasse, geotermia,
idroelettrica, rinunciando a quelle risorse, tra cui i combustibili fossili,
che hanno determinato fin qui lo sviluppo tecnologico. Quasi tutte le forme di
energia, disponibili sulla terra hanno origine direttamente o indirettamente
dal sole che invia su essa una quantità 30 volte superiore a quella, consumata
dall’intera popolazione mondiale in un anno.
L’IPCC (gruppo intergovernativo di
esperti sul cambiamento climatico) dice testualmente che l’effetto globale
delle attività umane dal 1750 è stato la causa di riscaldamento del globo.
Cerchiamo di spiegare con parole semplici il fenomeno fisico dell’effetto serra:
è un fenomeno naturale, determinato dalla capacità dell’atmosfera di trattenere
sotto forma di calore parte dell’energia che proviene dal sole, proprio come i
vetri di una serra si lasciano attraversare dai raggi solari e trattengono
parte del calore invece di disperderlo nell’atmosfera. Grazie a questo fenomeno
la temperatura media della terra si mantiene intorno ai 15°C contro i -19°C che
si avrebbero in assenza dei gas serra e renderebbero il nostro pianeta
invivibile. Sappiamo che, quando in natura si alterano gli equilibri ecologici perché
si immettono nell'atmosfera, con l’energia che consumiamo ogni anno nel mondo, grandi
quantitativi di gas serra (trenta miliardi di tonnellate di biossido di
carbonio), aggiungiamo a quello naturale un effetto serra che altera gli equilibri del sistema climatico. Le immissioni
derivano soprattutto dal settore energetico responsabile per il 90% delle
emissioni di CO2, perché produciamo energia principalmente da fonti fossili
(petrolio e suoi derivati). Se a questo si aggiunge che sono diminuiti gli alberi,
assorbitori dei gas serra, perché abbiamo distrutto intere superfici di foreste destinandole a
usi più produttivi, si comprende che il problema riguarda l’attività umana e la
sua soluzione deve venire da accordi internazionali.
Apprendiamo che negli ultimi
cento anni, per i fatti suddetti, la temperatura della crosta terrestre,
aumentando di circa un grado centigrado ha portato come effetto progressivo lo
scioglimento dei ghiacciai, l’aumento delle precipitazioni, della frequenza e dell’intensità
di eventi climatici estremi quali uragani, alluvioni, ondate di caldo ecc. Pertanto
solo a livello mondiale si potranno prendere importanti decisioni migliorando
l’efficienza energetica e limitando la produzione di energia da fonti fossili e
favorendo le fonti rinnovabili. I grandi meeting internazionali, finalizzati a
prendere dei provvedimenti che portino ad una riduzione delle emissioni, si
fanno da una ventina d’anni purtroppo con risultati molto modesti. L’unico
accordo vincolante di questo è stato il protocollo di Kioto, scaduto nel 2012.
A Lima, in Perù è cominciato il 1 dicembre 2014, a nove anni degli accordi di
Kioto, il vertice ONU che dovrà portare a un nuovo accordo universale per
diminuire le emissioni di gas serra e contenere il riscaldamento climatico entro
i due gradi centigradi. In tale vertice è stato raggiunto un accordo che dovrà
essere sottoscritto a Parigi entro la fine del 2015. Il messaggio inviato da
Papa Francesco alla conferenza di Lima è significativo. “Il tempo per trovare
soluzioni globali si sta esaurendo. Si auspica un risposta collettiva
responsabile che superi gli interessi e i comportamenti particolari e si
sviluppi libera da pressioni politiche ed economiche”. Aggiunge poi “la
questione ecologica è vitale per la sopravvivenza dell’uomo e ha una dimensione
morale che tocca tutti”. Mentre aspettiamo che la grande politica assuma degli
impegni importanti, non dobbiamo dimenticare il
ruolo dell’informazione e delle scelte che i singoli quotidianamente possono fare per avere un ruolo determinante
nella diminuzione delle emissioni.
Ma quali sono le azioni che individualmente
e collettivamente dobbiamo intraprendere per arrivare ad una riduzione delle
emissioni di CO2? Le famiglie italiane, con più del 30% dei consumi energetici
totali, producono il 27% delle emissioni nazionali dei gas serra, di questi il
18% per usi negli edifici e il 9% per usi di trasporto (fonte ENEA). Modificando
lo stile di vita e utilizzando in modo corretto le risorse energetiche, senza
rinunciare ai confort, si può contribuire a migliorare l’ambiente.
Soffermiamoci solo sui consumi energetici fatti in casa. Il riscaldamento
domestico è, dopo il traffico la maggiore causa d’inquinamento delle città
italiane. Per contenere i consumi di energia molte sono le indicazioni da
seguire, ma scegliamo le più immediate:
- Mantenere la temperatura del termostato durante il giorno a
20°C e durante la notte a 16°C.
- Installare valvole termostatiche per regolare la
temperatura dei singoli radiatori.
- Illuminare correttamente un ambiente con tipo di lampada
giusta come quelle a LED che consentono di risparmiare, a parità di
luce emessa, fino all’80% di energia elettrica rispetto a una normale lampada
tradizionale.
- Per gli elettrodomestici, comprare solo quelli che
hanno l’etichetta energetica che permetta di conoscere le
caratteristiche e i consumi. Su di essa sono presenti una serie di frecce di
diverso colore e di lunghezza crescente, ad ogni freccia è associata una lettera
dell’alfabeto dalla A alla G. la lunghezza della freccia è legata ai consumi.
Ognuno di noi, ogni
giorno, con le proprie azioni può contribuire in maniera maggiore o minore al
miglioramento della vita del pianeta e delle future generazioni. In questo modo
affiancheremo le decisioni della grande politica e daremo una mano a non
superare nei prossimi anni la soglia di sicurezza di 2°C della temperatura
globale, stabilita dalla comunità scientifica internazionale.