13 gennaio 2015

Clima e cambiamenti climatici

di Pasquale Cutino

In questi ultimi  tempi si presentano sempre più drammaticamente sotto i nostri occhi i danni gravissimi causati dai cambiamenti climatici che interessano non solo l’Europa, ma tutto il pianeta. I normali mezzi d’informazione ne parlano poco, come se il fatto non interessasse tutti, ma mai prima d’ora il  problema è stato così pericoloso e gli impatti così visibili. 
I danni ambientali hanno sempre colpito l’umanità, ma oggi la nostra società è più vulnerabile. Lo stesso evento, meteorologicamente estremo che 100 anni fa colpiva un’area sostanzialmente poco abitata, prevalentemente agricola, senza linee elettriche e di trasporto,  aveva meno cose da distruggere; oggi esso è molto più distruttivo, anche perché sono diventate maggiori la frequenza e l’intensità dei fenomeni a causa del riscaldamento globale, determinato dalle emissioni  dei gas serra, responsabili di questi cambiamenti. 
Alcuni scienziati concordano sul fatto che il riscaldamento climatico esista e sia primariamente collegato alle emissioni umane dei gas ad effetto  serra, le quali sono a loro volta connesse ai consumi di energia di origine fossile. Essi ritengono che, per evitare che il clima della terra nell’arco di pochi decenni possa entrare in una crisi irreversibile, tale da rendere impossibile all’uomo ogni adattamento, occorre privilegiare le fonti energetiche rinnovabili che possono considerarsi inesauribili e non inquinanti quali: solare, eolico, biomasse, geotermia, idroelettrica, rinunciando a quelle risorse, tra cui i combustibili fossili, che hanno determinato fin qui lo sviluppo tecnologico. Quasi tutte le forme di energia, disponibili sulla terra hanno origine direttamente o indirettamente dal sole che invia su essa una quantità 30 volte superiore a quella, consumata dall’intera popolazione mondiale in un anno. 
L’IPCC (gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico) dice testualmente che l’effetto globale delle attività umane dal 1750 è stato la causa di riscaldamento del globo. Cerchiamo di spiegare con parole semplici il fenomeno fisico dell’effetto serra: è un fenomeno naturale, determinato dalla capacità dell’atmosfera di trattenere sotto forma di calore parte dell’energia che proviene dal sole, proprio come i vetri di una serra si lasciano attraversare dai raggi solari e trattengono parte del calore invece di disperderlo nell’atmosfera. Grazie a questo fenomeno la temperatura media della terra si mantiene intorno ai 15°C contro i -19°C che si avrebbero in assenza dei gas serra e renderebbero il nostro pianeta invivibile. Sappiamo che, quando in natura si alterano gli equilibri ecologici perché si immettono nell'atmosfera, con l’energia che consumiamo ogni anno nel mondo, grandi quantitativi di gas serra (trenta miliardi di tonnellate di biossido di carbonio), aggiungiamo a quello naturale un effetto serra che altera  gli equilibri del sistema climatico. Le immissioni derivano soprattutto dal settore energetico responsabile per il 90% delle emissioni di CO2, perché produciamo energia principalmente da fonti fossili (petrolio e suoi derivati). Se a questo si aggiunge che sono diminuiti gli alberi, assorbitori dei gas serra, perché abbiamo distrutto  intere superfici di foreste destinandole a usi più produttivi, si comprende che il problema riguarda l’attività umana e la sua soluzione deve venire da accordi internazionali. 
Apprendiamo che negli ultimi cento anni, per i fatti suddetti, la temperatura della crosta terrestre, aumentando di circa un grado centigrado  ha portato come effetto progressivo lo scioglimento dei ghiacciai, l’aumento delle precipitazioni, della frequenza e dell’intensità di eventi climatici estremi quali uragani, alluvioni, ondate di caldo ecc. Pertanto solo a livello mondiale si potranno prendere importanti decisioni migliorando l’efficienza energetica e limitando la produzione di energia da fonti fossili e favorendo le fonti rinnovabili. I grandi meeting internazionali, finalizzati a prendere dei provvedimenti che portino ad una riduzione delle emissioni, si fanno da una ventina d’anni purtroppo con risultati molto modesti. L’unico accordo vincolante di questo è stato il protocollo di Kioto, scaduto nel 2012. A Lima, in Perù è cominciato il 1 dicembre 2014, a nove anni degli accordi di Kioto, il vertice ONU che dovrà portare a un nuovo accordo universale per diminuire le emissioni di gas serra e contenere il riscaldamento climatico entro i due gradi centigradi. In tale vertice è stato raggiunto un accordo che dovrà essere sottoscritto a Parigi entro la fine del 2015. Il messaggio inviato da Papa Francesco alla conferenza di Lima è significativo. “Il tempo per trovare soluzioni globali si sta esaurendo. Si auspica un risposta collettiva responsabile che superi gli interessi e i comportamenti particolari e si sviluppi libera da pressioni politiche ed economiche”. Aggiunge poi “la questione ecologica è vitale per la sopravvivenza dell’uomo e ha una dimensione morale che tocca tutti”. Mentre aspettiamo che la grande politica assuma degli impegni importanti, non dobbiamo dimenticare il  ruolo dell’informazione e delle scelte che i singoli quotidianamente  possono fare per avere un ruolo determinante nella diminuzione delle emissioni. 
Ma quali sono le azioni che individualmente e collettivamente dobbiamo intraprendere per arrivare ad una riduzione delle emissioni di CO2? Le famiglie italiane, con più del 30% dei consumi energetici totali, producono il 27% delle emissioni nazionali dei gas serra, di questi il 18% per usi negli edifici e il 9% per usi di trasporto (fonte ENEA). Modificando lo stile di vita e utilizzando in modo corretto le risorse energetiche, senza rinunciare ai confort, si può contribuire a migliorare l’ambiente. Soffermiamoci solo sui consumi energetici fatti in casa. Il riscaldamento domestico è, dopo il traffico la maggiore causa d’inquinamento delle città italiane. Per contenere i consumi di energia molte sono le indicazioni da seguire, ma scegliamo le più immediate:
  • Mantenere la temperatura del termostato durante il giorno a 20°C e durante la notte a 16°C.
  • Installare valvole termostatiche per regolare la temperatura dei singoli radiatori.
  • Illuminare correttamente un ambiente con tipo di lampada giusta come quelle a   LED che consentono di risparmiare, a parità di luce emessa, fino all’80% di energia elettrica rispetto a una normale lampada tradizionale.
  • Per gli elettrodomestici, comprare solo quelli che hanno l’etichetta energetica che permetta di conoscere le caratteristiche e i consumi. Su di essa sono presenti una serie di frecce di diverso colore e di lunghezza crescente, ad ogni freccia è associata una lettera dell’alfabeto dalla A alla G. la lunghezza della freccia è legata ai consumi.
Ognuno di noi, ogni giorno, con le proprie azioni può contribuire in maniera maggiore o minore al miglioramento della vita del pianeta e delle future generazioni. In questo modo affiancheremo le decisioni della grande politica e daremo una mano a non superare nei prossimi anni la soglia di sicurezza di 2°C della temperatura globale, stabilita dalla comunità scientifica internazionale.




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