20 ottobre 2015

Enel revoca il benefit agli ultimi beneficiari: …E le stelle stanno a guardare

di Pasquale Cutino

Gli ex dipendenti Enel pensionati in questi giorni hanno avuto notizia per via indiretta della formale disdetta della regolamentazione collettiva sulle agevolazione tariffarie con estinzione al 31.12.2015. La decisione è stata comunicata con lettera dall’Enel alle OO.SS. di categoria che hanno immediatamente risposto, dissentendo tra l’altro dal metodo adottato. La notizia si è diffusa rapidissimamente tra gli interessati oltre che con il passa parola anche attraverso internet. Anche Anse nazionale ha diffuso in proposito un laconico e anemico comunicato. A completamento è opportuno anche ricordare che il servizio elettrico di maggior tutela, al quale appartengono i pensionati di una certa epoca (gli altri hanno risolto il problema quando erano in servizio ricevendo un indennizzo), cessa di esistere a far data dall’1.1.2018 (vedi legge sulla concorrenza) per cui tutti gli interessati dovranno scegliersi un nuovo gestore sul mercato libero dell’energia.

E’ stato un provvedimento che ha sorpreso un po’ tutti, anche se con i tempi che corrono i diritti, specialmente quelli dei pensionati, sono continuamente disattesi; vedi il provvedimento sulla perequazione delle pensioni  con il quale  il governo ha inteso interpretare e non applicare la decisione della Consulta.  Ma rimaniamo soprattutto  meravigliati e perplessi dell’atteggiamento assolutamente agnostico dell’Anse che non spende una parola a favore dei suoi soci colpiti ancora una volta nei propri sacrosanti diritti.  Questo non significa mettersi di traverso rispetto alle decisioni che prende l’azienda, anzi vuol dire collaborare per suggerire una soluzione equa e condivisa. L’Assemblea Nazionale, che ha la rappresentanza più diretta dei soci, potrebbe dare valide indicazioni con atteggiamenti collaborativi per la migliore soluzione del problema, senza perdere di vista i buoni rapporti che bisogna avere con Enel. Aver coinvolto le OO.SS. in questa problematica, che non è di facile soluzione, dimostra che l’Enel è alla ricerca di un interlocutore che possa in qualche modo rappresentare i pensionati con il quale aprire un discorso; d’altro canto l’Anse, che ha tra i suoi ventiquattromila soci la maggior parte delle persone coinvolte nell’abolizione del benefit, può svolgere in questa situazione un ruolo determinante. Infatti  l’articolo due - lettere b) e c) - dello statuto prescrive di  “sviluppare un rapporto di collaborazione con Enel…….. e promuovere le più opportune iniziative a salvaguardia dei legittimi interessi materiali e morali dei soci.” A mio modesto avviso, in questa particolare situazione, le due esigenze non sono inconciliabili, occorre solo molta cautela e chiarezza nelle azioni da sviluppare.     



Nessun commento: