11 gennaio 2015

La busta arancione, una novità INPS per il lavoratori in attività

di Pier Francesco Canetta

L’INPS si appresta a lanciare la “busta arancione”. Si tratta del progetto in fase di sviluppo che permetterà ai singoli lavoratori di ottenere direttamente on-line una proiezione della loro pensione alla fine dell’attività lavorativa. La denominazione “busta arancione” è mutuata dai Paesi del nord dell’Europa, dove è stata da tempo adottata una procedura per tenere informati i lavoratori sulla loro situazione previdenziale con un documento in una busta di colore arancione. 
L’applicazione informatica INPS, il cui nome ufficiale è Simula, potrebbe entrare in esercizio già dal 2015 e riguarderà i lavoratori prossimi alla pensione, che hanno versato interamente i contributi all’INPS e non ad altri Enti di Previdenza.
Ai fini del calcolo dell’assegno pensionistico, l’applicazione prenderà in considerazione i dati contributivi presenti nell’estratto conto del lavoratore già disponibile on-line, la proiezione dei contributi mancanti e lo scenario macro-economico elaborato dalla Ragioneria Generale dello Stato. Quest’ultimo dato, a sua volta, scaturisce dall’andamento dell’economia, dalla dinamica retributiva, dall’inflazione e dall’aspettativa di vita. 
La proiezione della pensione sarà determinata attraverso il sistema di calcolo applicabile in relazione ai requisiti posseduti dal lavoratore.

Sistemi di calcolo della pensione
I sistemi in vigore sono: il sistema misto e il sistema contributivo. 
Il sistema misto si articola nel sistema ex retributivo e nel sistema contributivo. Il primo riguarda i lavoratori che al 31 dicembre 1995 avevano almeno 18 anni di contributi versati; per tali soggetti la pensione viene determinata col sistema retributivo, con l’aggiunta della quota calcolata col sistema contributivo per i periodi lavorativi successivi al 1° gennaio 2012, in applicazione della legge Fornero.  Nel secondo ricadono tutti quelli che al 31 dicembre 1995, non avevano raggiunto i 18 anni di contributi.
Le articolazioni del sistema misto prevedono una quota di pensione ancorata alla media delle retribuzioni percepite negli ultimi 5 anni prima della cessazione dal servizio (quota A) e una quota ancorata alla media delle retribuzioni degli ultimi 10 anni. 
Esiste poi una quota C di pensione determinata in  base ai contributi versati dal lavoratore e dai suoi datori di lavoro durante l’attività lavorativa; è utilizzata per i contributi versati dopo il 31 dicembre 1995 per coloro che a tale data non avevano maturato i 18 anni di contributi o che hanno iniziato a lavorare dopo il 1995. Inoltre, come detto prima, la quota C si applica anche ai lavoratori che al 31 dicembre 1995 avevano maturato 18 anni di contributi (c.d. ex retributivi), limitatamente ai periodi contributivi dal 1° gennaio 2012  fino alla data di cessazione.
L’importo di tali contributi (38%) andrà a costituire il montante che sarà annualmente rivalutato sulla base della variazione quinquennale dell’indice Pil calcolato dall’Istat. Alla fine dell’attività lavorativa, la somma accantonata diventerà quota pensionistica in conformità di coefficienti legati all’età del lavoratore al momento della cessazione dell’attività: maggiore sarà l’età, più alta sarà la rendita previdenziale. 

In sintesi, il progetto Simula, attualmente in fase di sperimentazione su 10.000 lavoratori, prevede i seguenti passaggi: 
  1. sito internet INPS; 
  2. PIN personale dell'interessato/Servizi al cittadino;
  3. estratto conto contributivo;
  4. proiezione della contribuzione fino alla data di cessazione/Scenario macro-economico della Ragioneria dello Stato;
  5. determinazione dell'importo presunto della pensione.






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