di Pier Francesco Canetta
L’INPS si appresta a lanciare la
“busta arancione”. Si tratta del progetto in fase di sviluppo che permetterà ai
singoli lavoratori di ottenere direttamente on-line una proiezione della loro pensione
alla fine dell’attività lavorativa. La denominazione “busta arancione” è mutuata dai Paesi del nord dell’Europa, dove è stata da tempo adottata una procedura per tenere informati i lavoratori sulla loro situazione previdenziale con un documento in una busta di
colore arancione.
L’applicazione
informatica INPS, il cui nome ufficiale è Simula, potrebbe entrare in esercizio già dal 2015 e riguarderà i
lavoratori prossimi alla pensione, che hanno versato interamente i contributi
all’INPS e non ad altri Enti di Previdenza.
Ai fini del
calcolo dell’assegno pensionistico, l’applicazione prenderà in considerazione i
dati contributivi presenti nell’estratto conto del lavoratore già disponibile
on-line, la proiezione dei contributi mancanti e lo scenario macro-economico
elaborato dalla Ragioneria Generale dello Stato. Quest’ultimo dato, a sua volta,
scaturisce dall’andamento dell’economia, dalla dinamica retributiva,
dall’inflazione e dall’aspettativa di vita.
La proiezione della pensione sarà
determinata attraverso il sistema di calcolo applicabile in relazione ai
requisiti posseduti dal lavoratore.
Sistemi di
calcolo della pensione
I sistemi in vigore sono: il sistema misto e il sistema contributivo.
I sistemi in vigore sono: il sistema misto e il sistema contributivo.
Il sistema misto si
articola nel sistema ex retributivo e nel sistema contributivo. Il primo
riguarda i lavoratori che al 31 dicembre 1995 avevano almeno 18 anni di
contributi versati; per tali soggetti la pensione viene determinata col sistema
retributivo, con l’aggiunta della quota calcolata col sistema contributivo per i
periodi lavorativi successivi al 1° gennaio 2012, in applicazione della legge
Fornero. Nel secondo ricadono tutti quelli
che al 31 dicembre 1995, non avevano raggiunto i 18 anni di contributi.
Le articolazioni del sistema misto prevedono
una quota di pensione ancorata alla media delle retribuzioni percepite negli
ultimi 5 anni prima della cessazione dal servizio (quota A) e una quota
ancorata alla media delle retribuzioni degli ultimi 10 anni.
Esiste poi una
quota C di pensione determinata in base
ai contributi versati dal lavoratore e dai suoi datori di lavoro durante
l’attività lavorativa; è utilizzata per i contributi versati dopo il 31
dicembre 1995 per coloro che a tale data non avevano maturato i 18 anni di
contributi o che hanno iniziato a lavorare dopo il 1995. Inoltre, come detto prima, la
quota C si applica anche ai lavoratori che al 31 dicembre 1995 avevano maturato
18 anni di contributi (c.d. ex retributivi), limitatamente ai periodi
contributivi dal 1° gennaio 2012 fino
alla data di cessazione.
L’importo di tali contributi (38%)
andrà a costituire il montante che sarà annualmente rivalutato sulla base della
variazione quinquennale dell’indice Pil calcolato dall’Istat. Alla fine
dell’attività lavorativa, la somma accantonata diventerà quota
pensionistica in conformità di coefficienti legati all’età del lavoratore al
momento della cessazione dell’attività: maggiore sarà l’età, più alta sarà la
rendita previdenziale. In sintesi, il progetto Simula, attualmente in fase di sperimentazione su 10.000 lavoratori, prevede i seguenti passaggi:
- sito internet INPS;
- PIN personale dell'interessato/Servizi al cittadino;
- estratto conto contributivo;
- proiezione della contribuzione fino alla data di cessazione/Scenario macro-economico della Ragioneria dello Stato;
- determinazione dell'importo presunto della pensione.
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