Ho contattato il CAF di Mantova CGIL per fissare l'appuntamento, chiedendo contemporaneamente quale importo mi sarebbe stato chiesto per lo svolgimento della pratica, la risposta è stata che nulla era dovuto. Il giorno.23 maggio, recandomi con altri 3 ex colleghi per la compilazione del mandato di conciliazione, mi veniva riferito che nulla era dovuto se eravamo iscritti al Sindacato, altrimenti vi era da pagare. In un primo momento ho contestato tale richiesta, poi per evitare discussioni ho accettato con il proposito intimo di dare immediata disdetta non appena conclusa la pratica. Quello che mi infastidisce notevolmente è che questo iter si dilunga in modo seccante, perché chiedendo al CAF ho saputo che prima dovranno completare tutte le richieste, poi inviarle all'Enel; l'Enel dovrebbe inviare tutti i verbali per la stipula definitiva, poi dovremmo essere richiamati di nuovo per un’altra firma. Io non capisco tutte queste lungaggini burocratiche: non era sufficiente inviare a casa di ognuno un modulo da completare e rispedire per raccomandata? Secondo me ci giocano dentro Sindacati ed Enel, così costringono con un ricatto morale ad aderire al Sindacato, ma questo è un gioco che durerà poco. Il fatto più grave è che questo maledetto bonus chissà quando ci verrà erogato. Sono tutti in combutta per fregare i pensionati; questa è la mia amara considerazione!
Filiberto Crema via e-mail
La coraggiosa denuncia del collega non richiede commenti. È così eloquente che esige solo risposte. Le esige innanzitutto dall’Enel e dalle Organizzazioni sindacali di categoria, che hanno sottoscritto il contestato accordo sulla soppressione dello sconto sull’energia elettrica.
Le esige anche dall’Organizzazione cui fa capo il CAF al quale si è rivolto il Signor Crema, che avrebbe richiesto l’iscrizione al sindacato o - in mancanza - il pagamento di una somma non precisata per la trattazione della sua pratica.
Se si verificano fatti come quello descritto dal collega, nessuno può far finta di nulla.
Se si verificano fatti come quello descritto dal collega, nessuno può far finta di nulla.
p.f.