di Prospero Figundio
Negli ultimi tempi, ci siamo astenuti
di proposito dal parlare direttamente dell’ANSE per non tediare i tanti lettori
del blog non iscritti all’Associazione, per nulla interessati alle sue vicende.
Non possiamo, però, non occuparci
della ricorrenza del venticinquesimo anniversario dalla costituzione
dell’Associazione, passata nel più assoluto silenzio ufficiale. L’atto di
nascita dell’ANSE risale, infatti, al 21 giugno 1991, data in cui fu sottoscritto
in Roma, davanti al Notaio Giovanni Pocaterra.
Ebbene, a parte il preannuncio della
cerimonia celebrativa prevista in ottobre, chi aveva l’onere e l’onore di
ricordarne la data, non ha ritenuto di dover fare qualcosa per condividere con tutti i soci e con gli altri portatori di interessi la legittima soddisfazione per l'importante traguardo raggiunto .
Dare risonanza alla ricorrenza, oltre
che un atto doveroso, era anche occasione propizia per cercare di
riannodare un difficile dialogo con il corpo sociale, deluso e disaffezionato
per la condotta totalmente rinunciataria adottata dall’ANSE su problemi ai
quali gli iscritti erano e sono particolarmente interessati e perciò sensibili.
Non ci riferiamo soltanto alla vertenza della riduzione tariffaria sull’energia
elettrica, ma anche ad altri problemi di natura previdenziale da cui l’ANSE ha deciso di estraniarsi completamente. Ci fermiamo qui, in primo luogo perché il discorso
diventerebbe molto lungo, e poi perché sarebbe comunque inutile, conoscendo le
granitiche certezze sul modo di intendere e di gestire l’Associazione degli
attuali reggitori dell’ANSE, peraltro impegnati a perseguire qualsiasi accenno
di opposizione alla loro linea, fino ad adottare nei confronti di alcuni soci, ritenuti a loro giudizio “ribelli”, la massima sanzione statutaria: l’espulsione
dall’Associazione.
La ricorrenza della costituzione
dell’ANSE, quindi, non era evidentemente considerata tanto importante da
consigliare di rievocarla almeno con qualche frase di circostanza o spiegazione, magari
anche per porre l’accento sugli sforzi di coloro che contribuirono alla
fondazione dell'odierna realtà associativa. L’unico timido segno è
rappresentato da un’immagine pubblicata sul sito web, che vorrebbe assomigliare
a un logo, composta dal numero 25, nel cui interno è stato incollato il “marchietto” Anse, 1991 - 2016. L’immagine, sbiadita
e sfocata, piazzata sul sito in modo “asettico”, non stimola sentimenti o
emozioni; al massimo la sfocatura evoca visivamente la distanza che separa
l’ANSE dai suoi associati. Non vogliamo essere accusati di sparare sulla Croce
Rossa e perciò ci limitiamo a dire che sussistevano le condizioni più
favorevoli per trasmettere ai soci un messaggio più positivo, ma è mancata la
volontà di coglierle.
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