Mantenere
vivo nel tempo il rapporto fiduciario con la collettività di riferimento, che è
destinataria dei servizi prestati e da cui provengono i fondi ricevuti e il lavoro
volontario, è un dovere primario di qualsiasi associazione. Per far fronte a ciò l’associazione interessata
deve rispondere con una politica di sincera comunicazione, idonea a
rappresentare in dettaglio le fonti di finanziamento e il grado dei servizi
prodotti. Ovviamente, lo strumento principe di tale politica è il bilancio
annuale, la cui pubblicazione a beneficio di tutti i portatori di interesse
rappresenta il doveroso atto conclusivo.
Questa buona
pratica in passato osservata dall’ANSE, sembra ora essere stata abbandonata dall'attuale gruppo dirigente dell’Associazione, non sappiamo se per colpevole dimenticanza
o per “allergia” alla trasparenza. Infatti, fino ad oggi, il bilancio sociale
consolidato del decorso anno 2014, benché siano trascorsi quasi quattro mesi
dalla sua approvazione da parte dell’Assemblea nazionale dell’Associazione (6
giugno 2015), non è stato pubblicato integralmente sul sito internet, sul quale
si può consultare o scaricare ancora quello del 2013. Il bilancio 2014, invece,
è rimasto un documento riservato agli “addetti ai lavori”, mentre tutti gli
altri si sono dovuti accontentare della notizia dell’avvenuta approvazione e di pochi dati sintetici pubblicati sul numero 2/2015 del Notiziario ANSE.
La mancata pubblicazione del documento, comunque si metta,
non trova alcuna giustificazione, anzi è la chiara dimostrazione della scarsissima
considerazione del gruppo dirigente nazionale verso quel rapporto fiduciario
richiamato in apertura - che l’Associazione dovrebbe intrattenere con la
propria comunità - tant’è che anche le lamentele espresse da qualche
responsabile a livello locale sono cadute nel vuoto. È soprattutto sommamente
incoerente con il Codice etico dell’Enel, cui anche l’ANSE dovrebbe sempre ispirarsi,
giacché dall’azienda riceve un più che significativo sostegno.