10 febbraio 2015

Scompare il servizio di maggior tutela per le forniture di gas e di energia elettrica

Il servizio di maggior tutela per le forniture di gas e di energia elettrica è in via di abolizione. La fine dei contratti protetti, ossia quelli cui si applica la tariffa di vendita fissata dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico (AEEGSI), è stabilita nel Disegno di legge governativo annuale sulla tutela della concorrenza. Le scadenze previste sono due: 30 giugno 2015, per il gas, e 30 giugno 2016, per l’energia elettrica. Fanno eccezione le utenze elettriche di aziende allacciate in bassa tensione con meno di 50 dipendenti e con un fatturato non superiore a 10 milioni di Euro, per le quali la scadenza è anticipata al 30 giugno 2015.
La notizia che circolava da qualche tempo è stata comunicata ufficialmente dall’AEEGSI. Pertanto, salvo modifiche al Disegno di legge, entro le suddette date, le forniture (comprese quelle domestiche) gestite dal servizio di maggior tutela dovranno migrare verso il mercato libero. Ciò significa che i consumatori saranno obbligati a scegliere un operatore di tale settore con il quale stipulare contratti di somministrazione di gas e di energia elettrica regolati da una delle offerte tariffarie del mercato libero.


Per gli ex dipendenti elettrici in pensione assunti prima del 1996 ed i loro superstiti aventi diritto alla pensione di reversibilità, sorge una complicazione in più, considerato che l’agevolazione tariffaria su un determinato quantitativo annuo di energia elettrica consumata, di cui sono beneficiari, è applicata sulle forniture gestite dal servizio di maggior tutela. La migrazione obbligatoria verso il libero mercato impone, perciò, l’individuazione tempestiva di soluzioni idonee alla salvaguardia di tale beneficio, che deriva - è bene ricordarlo - dai patti contenuti nel C.C.N.L., al cui adempimento le aziende elettriche restano comunque obbligate.

Dal punto di vista dei consumatori l’abolizione del servizio di maggior tutela, seppure prevista, avviene a scadenze molto ravvicinate, comunque non ritenute congrue, sia per l’elevatissimo numero di clienti interessati alla migrazione, e sia perché nell’ambito del settore energetico il mercato libero ha fatto registrare uno sviluppo assai modesto, a circa dieci anni dalla sua apertura. Lo dimostrano le poco esaltanti percentuali di utenti rispetto al totale, che in un periodo abbastanza lungo hanno scelto di abbandonare il mercato di maggior tutela del gas e dell’energia elettrica, stipulando un contratto con un operatore del mercato libero.


Per i pensionati elettrici (e loro superstiti) si apre, dunque, una fase molto delicata ai fini della difesa dello sconto sulla tariffa. Senza fare proclami, siamo legittimati a vigilare sull’intangibilità del nostro diritto e a difenderlo, se necessario. Ma insieme con noi ha il dovere di sentirsi legittimata l’ANSE - la nostra Associazione - che, in aderenza ai suoi scopi sociali riportati all’articolo 2 dello Statuto, è impegnata a “tutelare la dignità dei propri associati e promuovere le più opportune iniziative a salvaguardia dei legittimi interessi materiali e morali dei Soci”. 

Nel Disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 20 febbraio 2015, le scadenze sopra indicate sono state fissate definitivamente al 2018, come risulta dal comunicato del governo:
"Energia elettrica, gas e carburanti. Allo scopo di superare le residue regolamentazioni di prezzo, viene previsto: a) per il gas naturale, la graduale eliminazione della “tutela” a decorrere dal 2018 nel mercato domestico (prezzi fissati dall’Autorità per l’Energia per i consumatori che non hanno scelto un fornitore sul libero mercato); b) per l’energia elettrica la graduale restrizione dell’attuale perimetro di tutela (pmi e famiglie che non hanno scelto un fornitore sul mercato), sempre a decorrere dal 2018. c) per i carburanti si vieta l’introduzione, in particolare da parte delle Regioni, di norme discriminatori ad esempio a carico dei nuovi entranti".





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